• Tennis Club Petrarca
    Tennis Club Petrarca
  • Tennis Club Petrarca
    Tennis Club Petrarca
  •  Tennis Club Petrarca
    Tennis Club Petrarca
  • Tennis Club Petrarca
    Tennis Club Petrarca
  • Tennis Club Petrarca
    Tennis Club Petrarca
  • Tennis Club Petrarca
    Tennis Club Petrarca

foto-la-storia-del-tennis-club-petrarca

"Mens sana in corpore sano"

Questa è la nostra motivazione, questo è il nostro motto. Da noi lo sport è protagonista, sia a livello agonistico che amatoriale.

Appartenere al nostro Club significa condividere un modo di pensare, un atteggiamento verso lo sport, un senso del "vivere insieme" che ha caratterizzato tutta la vita del T.c. Petrarca, sin dalla sua formazione. Innovazione si, ma nel rispetto della filosofia di un Club che ha sempre privilegiato la qualità, che ha scelto di essere scelto dai propri soci e partner.

Nostra aspirazione e nostro scopo è rendere confortevole e accogliente la struttura, curare quotidianamente la qualità dello staff, offrire sempre nuovi "input" affinché il Tennis, in particolare, e lo sport, in generale, rimangano protagonisti.

  

Vecchi ricordi……

La storia del Tc Petrarca raccontata da Roberto Varini.

Eravamo agli inizi degli anni ’60 ed io, anche se molto magro, ero un “grosso” sportivo. Oggi sono solo grosso! Giocavo a pallanuoto ed ero in predicato per la Olimpiadi di Roma (che poi furono vinte dall’Italia..!!).

Quando non andavo in piscina, giocavo a tennis con amici più grandi di me ed anche molto più forti. Allora i campi da tennis a disposizione dei napoletani erano pochissimi, forse una decina per circa 700.000 abitanti (mentre, per esempio, a Melbourne vi erano 250 campi per 3000.000 abitanti), e fu così che mi venne l’idea…. Abitando al Parco Lamaro, avevo notato che una parte del terreno, quella che confinava con via del Marzano, rimaneva inutilizzata, allora, con enorme faccia tosta, mi recai dal Commendatore Lamaro, e gli proposi di cedermi il suolo. Come contropartita, mi offrii di costruire 3 campi da tennis. La cosa non andò proprio così perché il Commendatore Lamaro, da quel volpino che era, mi chiese una somma rilevante, circa 12 milioni, che all’epoca non era affatto poco. Io accettai la sfida e, tra mille difficoltà, riuscii a trovare tra i miei amici, una decina di soci che mi aiutarono a sostenere le spese dell’acquisto e della costruzione dei campi. Tra questi : mio padre, Rosa Rosa, i due Bacarelli, Armando Carola, il Prof. Cofano, Arrigo Marsiglia, Paolo Rapillo, Fredy Vecchio….

L’avventura ebbe inizio: Arrigo Marsiglia fu l’autore del progetto architettonico, io mi occupai della parte tecnica e, nel giro di tre anni, venne fuori il primo nucleo con tre campi, un minimo di spogliatoi , e un piccolo bar. C’era tanto entusiasmo che – beata gioventù – riuscivamo ad organizzare grandi cene tra amici su improvvisati barbecue. E tutto ci sembrava buonissimo. Il primo Maestro fu l’indimenticabile “austriaco” Antoniazzi che presidiava i campi dall’alba fino alle prime luci del tramonto, parsimonioso fino all’eccesso e famoso per il suo incitamento ai neofiti cui non mancava mai di ricordare che in partita bisognava immaginare di avere tra le mani non la racchetta ma il fucile!

Dopo di lui tanti altri maestri di prestigio hanno calcato i campi del Club forgiando schiere di giovani tennisti : il Maestro Lucioli, Biagio Russo, Stefano Rapillo, il mitico Gigi Chiaiese. Tanti anche i preparatori atletici : Bruno Iossa, Nunzio Russo, Josè Dotoli. Intanto il Circolo cresceva , tra mille traversie vennero costruiti altri due campi, e una schiera di Soci di prestigio contribuiva alla sua popolarità: Francesco Favara, , poi divenuto Procuratore generale della Corte di Cassazione, i fratelli Paternò, Peppino Rocca, Manlio La Rocca, i fratelli Mario e Giovanni Celentani, Gianni De Luca, Guido Malatesta e la consorte Angelica. Ed ancora i protagonisti dei doppi all’ultimo sangue come Osvaldo Colato, Sergio Summaria, Mario Onofaro, Lorenzo Coppola e Agostino Salvatore. Per giungere poi sino ai tempi più recenti con il folto gruppo degli “enfants terribles” come Ennio Zaccone, Gennaro Caporaso, Paolo Volpe, Bruno Lenzi, Paolo Oliva…..

Per lungo tempo ho ricoperto la carica di Presidente del Circolo, seguito da mio fratello Stefano e da Fredy Vecchio il quale, grandissimo appassionato di tennis, è stato, poi, per sette anni Presidente del Comitato Regionale Campano della F.I.T. Il Circolo, affiliato della F.I.T., è stato sempre in primo piano per l’organizzazione di tornei federali, in particolare giovanili, e questa caratteristica, questo interesse per i giovani, ha mantenuto nel tempo fino all’attuale gestione che, grazie alla dedizione del Presidente Stefania Crimaldi e del Maestro Costantino Consiglio, ha portato il Tc Petrarca ai vertici del tennis Campano.

Fra qualche anno festeggeremo i nostri primi 50 anni e il mio augurio è quello di poterci rivedere tutti, vecchi e nuovi Soci, per abbracciarci e ricordare insieme i trascorsi di questo Circolo che ci ha dato tante soddisfazioni e la possibilità di fraternizzare in nome di questo sport meraviglioso.

Roberto Varini

 

Categoria: Club
Torna su